Il 24 novembre la SUFFP in collaborazione dell’associazione LIMEN ha invitato Elia Contoz per la sua annuale conferenza pubblica a tema “Verso un’organizzazione intelligente”. Qui potete scaricare le sue dispense.
Gli errori più pericolosi all’interno di un’organizzazione – e dai quali partiamo per arrivare alla definizione di Organizzazione Intelligente – sono soprattutto quelli subdoli, ovvero quelli che non hanno una manifestazione lampante, come ad esempio quelli dovuti a omissioni di analisi, di riesami critici, di valutazione del contesto, di politica delle Risorse Umane. Come descritto più estesamente sulla pagina web, l’incontro proposto è volto a fornire indicazioni su come muoversi verso un’Organizzazione Intelligente.
Elia Contoz ha illustrato le variabili attuali del mercato e della possibilità di un’impresa intelligente ovvero di utilizzare le risorse all’interno e imparare dagli errori, come cultura d’impresa. Il Leader dell’organizzazione consapevole di questo processo sbaglia, chiede scusa e riflette su come fare in modo che non si ripeta l’errore. Infatti, dice la Contoz un vero Leader sbaglia spesso, e che sbagliando si smette di avere paura degli errori. Solo così si riesce a crescere, a gestire gli imprevisti con la capacità del problem solving, più ci si esercita più si riesce a ottimizzare il tempo, ad eliminare gli sprechi e le difettosità e si trovano soluzioni. Contoz continua parlando dell’utilità di un’analisi dei rischi e come l’impresa, l’organizzazione o la società possa essere consapevole della sua identità, tramite una descrizione della Visione, la sua Mission e i valori e dell’importanza di essere collegata, tutti seguono questi punti e ognuno partecipa alla creazione di un unico grande orto.
L’organizzazione deve anche essere Selettiva, Curiosa e distinguere tra essenziale, superfluo e importante, valorizzante e anticipativa. E parla di Lean Thinking come pensiero agile dove ci sono tre punti da considerare: la centralità del cliente, il miglioramento continuo e la valorizzazione delle persone come un triangolo operativo.
Con questo processo si può individuare la causa del problema e migliorare.
Infine, vorrei concludere con questa affermazione della Contoz:
per guadagnare tempo, bisogna prendersi del tempo
Elia Contoz, pedagogista, formatrice e coach, è responsabile e docente a contratto del CAS Sviluppo delle Soft Skill – Le nuove competenze per la gestione di progetti e attività – presso la SUPSI, Dipartimento tecnologie innovative. Ha una lunga esperienza di formazione e coaching presso Aziende ed Enti in Italia, nella Svizzera italiana e nella Svizzera francofona.